Limone Interdonato

Il Colonnello Giovanni Interdonato

Tutto ebbe inizio nella seconda metà dell’800 quando il Colonnello Giovanni Interdonato dopo aver governato in nome dei Savoia buona parte del Messinese, si ritira a vita privata occupandosi di agrumicultura, e da un incrocio ottenuto tra un cedro e un limone “ariddaru“, ottenne un frutto di dimensioni medio grandi, con sapori delicati e poco acidi, a cui diete il suo nome “LIMONE INTERDONATO”.

Ben presto la fascia jonica messinese, ma soprattutto le valli della fiumara del Nisi, si ricoprirono di limoneti varietà Interdonato, coltivati su terrazzamenti di pietra a secco, tutt’ora esistenti, l’eccellente qualità del prodotto conquistò una buona fetta di mercato, specialmente quello inglese dove il limone Interdonato divenne un limone da tè molto apprezzato per dolcezza, aroma e ricchezza di succo a bassa acidità.

Il limone Interdonato venne anche chiamato “fino”, perché ha una buccia dalla grana finissima, va raccolto con l’utilizzo di forbici ed è appoggiato nel cesto in modo delicato, anche la lavorazione in magazzino va fatta con cura, per evitare che si danneggi, ed ancora “speciale” in quanto è una varietà di limone piuttosto precoce, si inizia a raccogliere a settembre e le sue caratteristiche sono la pezzatura medio grande, la forma tipicamente ellittica, l’epicarpo sottile, con buccia dalla grana finissima e poco rugosa che abbonda di oli essenziali dal profumo delicato, il colore che all’inizio della maturazione è verde opaco tende poi a virare sul giallo, la polpa di colore giallo, la quasi assenza di semi e soprattutto la bassa acidità, non ultimo, l’irrigazione che in tanti fondi viene effettuata utilizzando l’acqua proveniente da gallerie filtranti o da trafori torrentizi naturali

Nonostante le sue indiscusse qualità, la vendita dal 1985 subì un crollo, la quotazione scese ai minimi storici, subendo la concorrenza del limone turco, sudafricano e cileno. Nell’anno 2000 cominciò una leggera ripresa, con il riconoscimento nel 2009 del marchio IGP e successivamente nel settembre 2014 veniva costituita da 11 produttori, la cooperativa agricola Limone Interdonato Messina jonica, oggi conta 33 produttori di limone Interdonato per un totale di 80 ettari circa, in cui 42,5 certificati in biologico e rimanenti certificati con l’IGP. Nel novembre 2016 veniva costituito il consorzio tutela limone Interdonato Messina IGP, riconosciuto con decreto del ministero delle politiche agricole forestali, oggi composto da 14 produttori e quattro confezionatori, con lo scopo di valorizzare come sicuramente merita questa varietà di limone e di tutela del marchio IGP.

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